domenica 7 settembre 2008

Una casa della Madonna... di Fatima

Ma questo non era il paese più laico e anticlericale del mondo?
Da quando sono qua, mi capita di incontrare delle manifestazioni di fervore religioso che in Italia ce le sogniamo. O che comunque non mi sarei mai aspettata da queste parti…

Prima fra tutte una lunga processione incontrata a maggio dalle parti di Saint Germain, dove una nutrita folla marciava al canto di “Sacro Cuore di Gesù proteggi la Francia”.
E poi l’emozionante partecipazione alla messa di Saint Gervais, una chiesa proprio dietro il Municipio di Parigi, dove sono entrata per caso una volta durante una passeggiata. Il gran numero di monache prostrate lunghe lunghe sul pavimento e la gente inginocchiata da tutte le parti mi fecero pensare che si trattasse di una cerimonia particolare. E invece era una messa qualunque.

Ma questo è niente in confronto alla cappella della Medaglia Miracolosa!
Proprio accanto alla Grande Epicerie de Paris, la più grande e lussuosa rosticceria parigina, si nasconde uno dei luoghi più sacri della città. La chiesa venne costruita su indicazione della Madonna stessa, apparsa a una monaca del vicino convento. La suora, alla quale non doveva mancare un certo fiuto commerciale, fece coniare una medaglia sul modello dell’immagine che le era apparsa. Da allora i fedeli credono che portare questa medaglia serva ad esaudire qualsiasi preghiera.
Le medaglie sono vendute a pacchi nel negozietto accanto.
Chi vuole saperne di più, può documentarsi al sito ufficiale:
http://www.chapellenotredamedelamedaillemiraculeuse.com/IT/A.asp

Tutto questo l’ho scoperto grazie al mio nuovo padrone di casa, un tizio esattamente l’opposto della mia ex amatissima padrona di casa (e questo non depone a suo favore…). Il tipo, infatti, è un iper-cattolico fanatico, che in confronto Santa Teresa d'Avila era induista.
Oltre ad avermi lasciato una casa lercia in modo disgustoso e un bel po’ di elettrodomestici mezzi rotti, mi ha fatto omaggio di:
1) due taniche da 5 litri di acqua di Lourdes,
2) un’immagine di Padre Pio nello sgabuzzino,
3) un crocifisso appeso sul tavolo da pranzo (mi ha chiesto espressamente di lasciarlo attaccato da qualche parte e, per rispettare il suo desiderio, l’ho trasferito dietro la porta della cucina)
4) delle piastrelle in bagno con la Madonna di Fatima,
5) la riproduzione di un’icona russa rappresentante la Resurrezione di Cristo.

E questo è niente in confronto a quello che c’era quando la occupava lui! Immagini sacre ovunque!!!
Ma non potevo trovare qualcuno normale?

mercoledì 3 settembre 2008

La temibile rentrée

Eccoci finalmente a settembre.
Ricominciano le scuole e quasi tutti sono tornati dalle ferie. Si rinnova l’iscrizione in palestra o al corso di inglese e magari si prova una lezione di pilates.
Questo banale momento dell’anno è vissuto dai francesi come l’arrivo dell’Apocalisse.
Esiste persino un nome preciso: la rentrée, un fenomeno sociale che, a giudicare dai titoloni delle pubblicità, sembra suscitare il panico e la disperazione nella popolazione.
Credo, però, che tale psicosi collettiva sia alimentata dai produttori di beni di consumo, per indurci a spendere di più.
Per superare il trauma della rentrée, infatti, bisogna comprare un nuovo computer, dei nuovi vestiti, delle nuove cartelle, dei nuovi cosmetici, iscriversi a un corso di acquagym o di pittura steineriana. E cosi via all’infinito.

Bhà… in effetti avverto una terribile angoscia all’idea di non aver ancora ripreso i corsi di yoga e di tango…
Il vero stress della rentrée non è la rentrée, ma trovare i modi per superarla!

venerdì 15 agosto 2008

Giorno dell'Ascensione

Metà agosto. Un mese in genere vacanziero, che passa veloce e dove non succede mai granché, in attesa del rientro di settembre.
Quest'anno, invece, mi sta portando grandi novità: un altro lavoro oltre a quello che avevo già, un trasloco in una appartamentino tutto mio, ma, soprattutto, tappa fondamentale della mia pariginizzazione, l'abbonamento al velib' (ovvero: il sistema che permette di prendere in affitto delle biciclette pubbliche).
Bisogna dire che le biciclette non sono molto maneggevoli. In più, essendo cosa pubblica, nemmeno tutto il buon senso civico francese vince la tentazione di maltrattarle e non è sempre facile trovarne una in buono stato. Eppure, il sistema velib' è diventato di moda ed è stato subito adottato con entusiasmo dai parigini.
Il vantaggio principale è poter scorrazzare in lungo e in largo senza preoccuparsi dei furti e di dove parcheggiare. E poi la città è costellata di punti dove prelevarle e rilasciarle.
Viva il velib’!

:-)

lunedì 21 luglio 2008

Si fa quel che si può....

Sono appena tornata da un week end nel Bel Paese: spiaggia, sole e mare.
Per fortuna, non rischio di sentire la mancanza dell'ambiente vacanziero: per il settimo annoconsecutivo, proprio oggi si apre Paris-Plage!
Certo, per chi sa cos'è una spiaggia vera, queste 7 tonnellate di sabbia costantemente igenizzata, spalmata su circa 3 km di lungofiume, sono un triste surrogato. Ma a volte bisogna accontentarsi!

In compenso, questa sera alle 18.30 si inaugurerà la spiaggia con un concerto gratuito. In tema con la presidenza della Francia all'Unione Europea, nientepopodimenoche la 9° Sinfonia di Beethoven.
Seguirà un pic-nic gigante, con paniere offerto a tutti i partecipanti.
Ovviamente andrò a curiosare!


PARTE SECONDA
Eccomi di ritorno dalla missione Paris-Plage. Ma questa spiaggia non è poi così male!
C’è tutto quello che fa estate: palme, gelati, sdraio, lettini, sabbia, docce, calcetto, giocatori di bocce, poliziotti in rollerblade. Manca solo un piccolo particolare insignificante: il mare. Ma la folla numerosissima non sembra soffrire troppo questa mancanza e fa di tutto per spassarsela.
La sera, inutile dirlo, l’area era piastrellata di coperte per gli immancabili pic-nic.

ParisPlage ParisPlage

ParisPlage

ParisPlage

Il concerto davanti l’Hotel de Ville ha risentito non poco della pessima acustica e del fatto che questo mese hanno installato un giardino effimero nella piazza, rendendo davvero difficoltoso distribuirsi davanti il palco. Però la Nona di Beethoven è sempre la Nona e merita in ogni caso.
Bilancio della missione: più che positivo.

mercoledì 16 luglio 2008

Cinéma en plein air alla Villette!

Ullalà! Ieri sera è cominciata la 18esima edizione del Cinéma en plein air alla Villette!
Nessuno dica “echissene”, perché questo è un altro dei grandi classici estivi di Parigi: installano uno schermo gigante all’aperto e al cadere della notte (che in questa stagione avviene quasi alle 22.30) incomincia la proiezione di grandi classici del cinema.
Tanto per cambiare, gli spettatori arrivano molto prima per il picnic di rito.
Comincio a pensare che i parigini abbiano una vera ossessione maniacale per i picnic….

lunedì 14 luglio 2008

Presa della Bastiglia, un anno dopo


Eccomi al mio secondo 14 Luglio a Parigi.
L'anno scorso ero qui in semplice avanscoperta e l'ho vissuto da turista. Infatti mi è sembrato solo un gran baraccone caotico privo di interesse.
Quest'anno, invece, l'ho vissuto da abitante e mi sono davvero divertita.
Il 13 sera ho partecipato a uno dei famosi balli dei pompieri, e mi è talmente piaciuto che ho voluto ripetere anche il giorno dopo!
Infatti, il 13 e il 14 luglio nelle caserme dei pompieri di ogni arrondissement si tiene un grande ballo, a cui prendono parte in gran numero cittadini di ogni età ed estrazione sociale.

Alcune caserme fanno solo una sera, ma quasi tutte ripetono.
Se il giorno dopo il 14 è feriale e si va a lavorare, la serata più interessante è il 13: c’è più gente e meno adolescenti in vacanza. E poi il 14 molte persone preferiscono fare il picnic sugli Champs de Mars e aspettare lo spettacolo pirotecnico dietro la Tour Eiffel.

Il primo ballo è stato alla caserma del 12esimo arrondissement: c’era una band tamarra ma bravissima che faceva cover di musica “pop-rock internazionale”, con un paio di coriste tracagnotte e scatenate che riempivano il palco da sole.

La seconda sera abbiamo scelto il ballo del quarto arrondissement, nel Marais, a quanto pare il più rinomato. Ma c’era meno gente (per i motivi detti sopra) ed è stato meno interessante. Ho atteso fino alle 2 un vociferato striptease di pompieri, ma l’unico risultato è stato perdere l’ultimo metrò.

Ho cercato in internet informazioni sull’origine di questi balli, ma non ho trovato granché.
La versione più diffusa spiega semplicemente che il ballo è un’occasione per la popolazione di riunirsi intorno ai loro “soldati del fuoco” (come a volte sono chiamati qui i pompieri, dato che sono un corpo militare) e per i pompieri di raccogliere fondi.
Sul sito www.lyoncapitale.fr si azzarda una data: il primo ballo si tenne nel 1937 a Montmartre, e il successo fu tale che l’evento venne ripetuto anche gli anni seguenti e copiato dalle altre caserme.
Bhà... L'importante è divertirsi!

sabato 21 giugno 2008

Festa della Musica!

La prima edizione è stata nel lontano 1982. Da allora, ogni anno in tutta la Francia il 21 giugno si festeggia la Festa della Musica.

Un anno fa ho potuto festeggiare nella vibrante Epinal (...), quest'anno a Parigi.

Questa è un'ottima occasione per visitare la città, perché da mattina fino a notte fonda (la metropolitana funziona eccezionalmente tutta la notte) i luoghi più interessanti diventano teatro di concerti di ogni genere.
A dir la verità, oggi ero un po' cotta e ho sfruttato solo le manifestazioni serali…

In attesa del concerto al Louvre

Innanzitutto, siamo andati ad ascoltare il tradizionale concerto dell’Orchestre de Paris sotto la Pyramide del Louvre. Quest’anno ci deliziavano con la Quarta Sinfonia di Tchaïkovski.
Siamo arrivati un’ora e mezza prima dell’inizio e la coda era già lunghissima. Dopo un’altra ora la coda era già raddoppiata. C’era gente appostata dal pomeriggio e che si era portata da fare un picnique!
Nonostante la fila interminabile, ci hanno fatto entrare tutti e sistemare per terra nella hall d’ingresso del museo. Qualcuno saggiamente aveva portato uno sgabello.
La lunga attesa e la scomodità di stare tutto il tempo raggomitolati sul duro pavimento (a metà del quarto movimento non mi sentivo più le gambe) sono stati ripagati dalla musica sublime e dalla bellezza del luogo. Man mano che la musica procedeva, abbiamo visto sopra di noi - attraverso la trasparenza della Piramide - le facciate del museo illuminarsi e il cielo diventare sempre più buio, mentre gli orchestrali si riflettevano nei vetri della Piramide.

A fine concerto, abbiamo vagato per un po’ come tutti fra la folla immensa e i mille concertini fuori da ogni locale, fino a sentire i morsi della fame. Finiti in zona Opera, abbiamo cercato di mangiare in un uno dei tanti ristoranti giapponesi di Rue Sainte-Anne, ma alle undici e mezza tutti i nipponici stavano già chiudendo! Così abbiamo ripiegato un po’ dubbiosi su un ristorante egiziano, Rende-vous au Caire, che è stato invece una piacevole sorpresa. Per di più il week end è aperto fino alle 2 di notte, una rarità a queste latitudini.

La serata è continuata fino a tardi nella Butte aux Cailles, una strada a sud di Place d’Italie, un tempo famosa per i suoi circoli anarchici, oggi posto alla moda per giovani più o meno alternativi. Anche qui, inutile dirlo, musica musica e musica ad ogni angolo e di ogni tipo.

Decisamente una notte fantastica. Voglio la Fête de la Musique tutto l’anno!