martedì 31 luglio 2007

Tappa a Chengdu (Sichuan)

Anziani si divertono in un parco di Chengdu, cantando e suonando

A Chengdu mi sono riconciliata con la Cina.
La citta' e' caotica e sporca, come si conviene ad una vera citta' cinese, ma la gente e' cordiale, soprattutto se paragonata alla sgarbatezza degli shanghaiesi.

La cosa piu' interessante sono i parchi. Oltre ad essere molto verdi e scenografici, sono molto frequentati dalla popolazione. La gente si ritrova per far volare gli aquiloni, per ballare, cantare, suonare strumenti tradizionali, improvvisare spettacoli.
Una signora mi ha persino coinvolto in una danza compassata, ma divertente!

Caratteristica peculiare dei parchi di Chendu sono le case da te, seminate e seminascoste fra la vegetazione e i laghetti, dove pensionati e famigliole vanno a rilassarsi e giocare a majong.

Domani mattina partiamo per il Tibet...

lunedì 30 luglio 2007

Sono pazzi questi cinesi

Classica immagine di Nanjing Road, Shanghai

La Perla d' Oriente, la Tigre dell'Asia, il nuovo centro economico mondiale, un colosso che desta paura e ammirazione. Chiamatela come volete: sono a SHANGHAI!!!!

Qui e' come l'inferno in terra immaginato in Blade Runner: il cielo e' oscurato e sono tutti cinesi.

Non ci sono vie di mezzo: o grattacieli futuristici e scintillanti, o malsani vicoli cadenti.

L'aria e' irrespirabile. Per fortuna oggi partiamo per Chendu.

To be continued...

giovedì 19 luglio 2007

Sono i giapponesi che tengono in piedi la Tour Eifell

La cosa più divertente che si può fare dalla terrazza del Trocadero, di fronte alla Tour Eifell, è osservare i turisti che si fotografano a vicenda con la torre sullo sfondo.
I più creativi e scatenati sono i giovani giapponesi. Come invasati, trovano le pose più bizzarre e demenziali che mente umana possa concepire.
Ecco una carrellata di esempi:



domenica 15 luglio 2007

VIVE LA FRANCE!

Presa della Bastiglia 218 anni dopo: c’è un mare di gente ovunque.
Finalmente non solo i turisti a scatenarsi con le macchine fotografiche, ma anche i parigini.
Molti si riuniscono in grandi gruppi per fare pic-nic sui prati de Les Invalidese e dei giardini de le Tuilerie.
E’ una bella occasione per vedere la città animata fino a notte tarda e girare con tranquillità in tutte le strade.
La bandiera francese sotto l'Arc de Trionphe-Place Charles de Gaulle

14 luglio tamarro

I famosi fuochi d’artificio, invece, sono stati una delusione.
Ammetto che non ero sistemata nel posto giusto (la prossima volta mi metto sul Ponte d’Alma) e, benché sia arrivata un’ora e mezza prima, tutti i posti lungo i parapetti del Ponte e della Senna erano già occupati (c’è gente che si porta la sedia…). In più, all’ultimo minuto mi si è piazzata davanti una tipa massiccia con un testone enorme.
Premesso quindi che la visibilità non era ottimale, lo spettacolo è durato solo mezz’ora e non l’ho trovato così speciale. La gente intorno, invece, era entusiasta.
Sarà che noi italiani siamo abituati ad assistere ad ottimi spettacoli pirotecnici, ma dalla Ville de Paris mi sarei aspettata molto di più.
Non sono campanilista e non mi piace fare paragoni, ma in proporzione i fuochi che fanno a Recco il 6 settembre sono molto più grandiosi….
I miei amici parigini si sono giustificati dicendo che, da qualche anno, preferiscono farne sparsi contemporaneamente in più luoghi. Per di più, ne avevano fatto anche la sera prima. Così, spezzettando le risorse, alla fine si ha poco di tutto.

Gentile Amministrazione parigina,
i fuochi d’artificio sparati dalla terrazza del Trocadero in occasione del 14 luglio, sono da Voi celebrati come l’apice dei festeggiamenti in onore della principale Festa nazionale francese.
La gente aspetta immobile e con fatica per diverse ore, per trovare i posti migliori.
Migliaia di persone si accalcano nelle strade per ammirare lo spettacolo.
Al termine dell’evento, le suddette migliaia di persone si riversano nelle stazioni della metropolitana, sgomitando, sudando, schiacciandosi al limite del soffocamento, dando vita a scene tragiche tipo evacuazione pre-attacco nucleare.
Ora Vi domando, Gentile Amministrazione parigina, perché disperdete le energie in numerosi piccoli avvenimenti, con risultati inferiori alle Vostre sublimi possibilità, quando vi sono persone che hanno atteso pazienti per ore, oppure sono giunte apposta da ogni angolo del Pianeta, al solo scopo di poter assistere ad un evento davvero fuori dal comune?
Speranzosa di aver recato un suggerimento utile al miglioramento degli eventi futuri, ringrazio per la cortese attenzione e porgo distinti saluti.

La folla sul Ponte de l'Alma il 14 luglio

domenica 8 luglio 2007

Dal paesello al bordello

Ieri sono arrivata a Parigi.
La mattina ero ancora nel placido paesello vosgiano, a mangiare squisite mirabelle allo sciroppo.
Il pomeriggio, il TGV mi ha portato, in sole 2 ore e un quarto, nel mezzo del casino più assoluto. Ah, il progresso!
Dopo 20 giorni passati fra mucche e campi di grano, l'impatto con la città è stato sconvolgente.

Nonostante tutto, il mio proposito di trasferirmi qui rimane immutato...
à bien tôt!!!

Visione del mattino Visione del pomeriggio

domenica 1 luglio 2007

Sabato a Strasburgo

Altro giorno altro regalo! Questa volta la meta è Strasburgo.

Abbandoniamo la macchina vicino alla stazione, in un posto che speriamo non sia né abusivo né a pagamento, e ci dirigiamo verso il centro.
Prima tappa: la Petite France. Il quartiere è tranquillo, nonostante i numerosi turisti.
Le casette colorate e fiorite sembrano di gesso:

Strasbourg-Casette nella Petite France


Strasbourg-Facciata della Cattedrale


Ci fermiamo lungo la Grand Rue per ingozzarci di un ottimo couscous e poi ripartiamo verso la Cattedrale.

Proprio la sera prima, un amico mi aveva detto che il brutto della Cattedrale di Strasburgo è il fatto che non si riesce a vederla tutta intera, perché circondata dalle strade del centro antico. Ma tutte le cattedrali gotiche erano costruite in questo modo! Poi nell’800 è venuta la mania di sfoltire le case tutto intorno, per mettere in risalto il singolo monumento.
Invece noi possiamo gustarcela come era stata pensata in origine. Bisogna solo vincere la pigrizia, facendoci sorprendere dall’apparire improvviso del campanile e storcendo il collo per scoprire lo scorcio migliore.


Continuiamo a passeggiare per il centro, affollato e vivace. È il primo sabato dei saldi estivi e i negozi sono presi d’assalto.
Cerchiamo un po’ di pace nel The de Muses, un salon de thè nascosto in una strada appartata. C’è una scelta infinita di miscele da tutto il mondo e una musica rilassante di sottofondo. Insieme ad ogni tazza ci portano una clessidra: quando la sabbia della clessidra finisce, bisogna togliere le foglie dall’acqua. In questo modo si ottiene il tempo di infusione ottimale.


Strasbourg-Les The de Muses



Presi da furore podistico, ci incamminiamo verso il Parlamento Europeo. La strada è più lunga del previsto, e forse non valeva la pena di faticare tanto per vedere un cilindrone di vetro in mezzo al nulla… ma ormai siamo lì e ci deliziamo della bell’aria che viene dal laghetto.


Strasbourg-Parlamento Europeo


Ultima tappa: una creperie in una amena piazzetta del centro. Sono quasi le 10, e tutti i ragazzetti del posto sono in ghingheri per il sabato sera.

Dopo mangiato, capitiamo di nuovo di fronte la Cattedrale. C’è una folla di gente con lo sguardo fisso verso la facciata. Scopriamo che proprio questa sera sarà inaugurato uno spettacolo di luci e suoni, che illuminerà la facciata per tutte le notti d'estate.
Alle 22.30 in punto parte la musica e cominciano i giochi di luce. Ma dopo pochi minuti si ferma tutto! I tecnici riprovano altre due volte, ma non c'è verso di far funzionare il marchingegno.
Aspettiamo quasi mezz’ora, ma dato che ci attende un viaggio di due ore, alla fine rinunciamo e ci avviamo verso la macchina (ancora al suo posto, nonostante tutte le previsioni!). Bhà, tutto sommato vedere che anche in questi posti così perfetti ogni tanto non funziona qualcosa, mi conforta un po’.

Strasbourg-la Cattedrale di notte