sabato 26 aprile 2008

Paris vs London

Fra qualche giorno andrò a Londra a trovare la mia carissima amica Francesca. Così ho deciso di prendere una guida turistica sulla capitale britannica.
Ho scelto una guida Routard, perchè ho già utilizzato la versione italiana per altri viaggi e mi sono sempre trovata molto bene.

Al contrario, la versione francese (quindi originale, dal momento che è qui che nascono le Routard) della guida di Londra mi ha un po’ deluso.
Mi ha irritato soprattutto il fatto che, in linea con le abitudini galliche, appena possibile i luoghi e i monumenti londinesi vengono rapportati alla cosa più simile parigina.
Ma i francesi hanno davvero bisogno di un confronto con i luoghi nazionali per comprendere come sono fatti quelli stranieri?
Pare di si:
Soho: un peu l’équivalent de Pigalle à Paris.
Covent Garden fait vraiment penser aux Halles
(qui, almeno, hanno la decenza di ammettere che Covent Garden è nettamente migliore di Les Halles).
La Royal Academy of Arts possède une école d’art renommée, qui fut créée sur le modèle de l’école française des Beaux-Arts.

Non mancano qua e là osservazioni e allusioni ironiche, che rivelano fra le righe un certo complesso di inferiorità e non poca avversione dei francesi verso gli inglesi. E' evidente, soprattutto, il senso di rivalsa che la capitale francese prova nei confronti di quella inglese.

La chicca è l'introduzione storica al Victorian and Albert Museum:

En 1851, l'Exposition universelle organisée à Hyde Park mettait en concurrence les technologies et le savoir-faire des pays du monde entier. Les Anglais purent constater amérement que l'esthétique des produits manifacturés britannique avait fait les frais de la production industrielle, alors que dans ce domanie les Francais s'en tiraient bien mieux.

Nel 1851, l'Esposizione universale organizzata a Hyde Park mise in concorrenza le tecnologie e le competenze dei paesi del mondo intero. Gli inglesi poterono constatare amaramente che l'estetica dei prodotti manifatturieri britannici aveva fatto le spese della produzione industriale, mentre i francesi in questo campo se la cavavano molto meglio.


E fu per questo che il principe Albert decise di costruire un museo dedicato alle Arti decorative…


Il mese scorso The Economist ha pubblicato un articolo “London and Paris - The rivals”, che mette a confronto le due capitali: http://www.economist.com/world/europe/displaystory.cfm?story_id=10849106
I dati evidenziano la staticità economica e urbanistica della Ville Lumiére, contro il dinamismo di Londra. A Londra vivono circa 200.000 francesi, contro i 22.000 inglesi di Parigi. La divisione in 20 arrondissements di Parigi risale al 1860 e mantiene la superficie della città anacronisticamente minuscola. Al contrario, nel 1965 il comune di Londra si è esteso alla Great London, un agglomerato urbano circa 10 volte la superficie del comune di Parigi.
Mi stupisce persino che i londinesi si possano sentire in competizione con Parigi!
Un pezzo dell’articolo ricorda, infatti, che “officials at London's City Hall bristle at the idea that the two cities can be compared. 'We don't think of ourselves as in competition with Paris,' sniffs John Ross, Mr Livingstone's economic adviser. 'We've won that contest. We measure ourselves against New York.'

venerdì 25 aprile 2008

Pic-nic al Pont des Arts

C'è un ponte sulla Senna che collega l’austero Istitut de France all’ingresso sud della Cour Carrée, cuore del Louvre. È il Pont des Arts – Ponte delle Arti – un ponte pedonale in legno, da cui si può ammirare una delle vedute più caratteristiche di Parigi: da un lato la punta orientale dell’Ile de la Citè, con i suoi languidi salici protesi verso il fiume, e le guglie di Notre Dame, dall’altro lato i grandi palazzi scintillanti del lungosenna e la Tour Eiffel.
La summa del pariginismo e il non plus ultra del romantico.

Qui è tradizione riunirsi con gli amici per fare dei pic-nic. I gruppi più numerosi seduti in cerchio, le coppiette appoggiate al parapetto, tutti provvisti di gran quantità di bottiglie di vino. Si osserva l’acqua scorrere attraverso le fessure del legno, si salutano i turisti che si sbracciano dai battelli di passaggio, qualcuno porta la chitarra e si canta.
Il momento migliore è all’arrivo della sera, quando i colori diventano morbidi e le luci suggestive.

Tanti turisti passano e fotografano i festanti mangiatori, come antropologi che osservano una tribù di pigmei. Chissà perché, non sono tanti quelli che decidono di fermarsi e di imitare gli abitanti. Scandaloso! Se si viene a Parigi nella bella stagione, il pic-nic sul Pont des Arts è d'obbligo!

martedì 15 aprile 2008

il Liga a Parigi

Il Liga a Paris!

Mentre il nostro amato stivale fremeva (?) in attesa degli exit poll delle ultime ennesime elezioni, io assistevo ad uno spettacolo al quale mai avrei immaginato di assistere qui a Parigi: il concerto di Luciano Ligabue!

Premetto che non sono mai andata ad ascoltarlo in Italia, perché mi piace, si, ma con moderazione. Ma, come al solito, ci sono capitata guidata dal caso: Simona è venuta a Parigi in coincidenza con la data del tour europeo, quindi ha pensato di prendere i biglietti e portarmi con lei.
Così mi sono ritrovata, un po’ scettica, a saltare e cantare in mezzo a 2000 individui scatenati, per la maggior parte connazionali, alcuni arrivati apposta dal Bel Paese.
Mi sono divertita da morire!
L’aspetto migliore dello spettacolo era trovarsi dentro una piccola sala, La Cigale, un antico teatro di Pigalle, e poter vedere il palco così da vicino. In Italia il caro Luciano riempie gli stadi ed è impossibile avvicinarsi tanto alla sua faccia. Qua era come averlo in cucina che si prepara un caffè.

il Liga a Parigi!