Il mio nuovo quartiere
Sei mesi fa ho traslocato di nuovo. Sono passata dalla Casa della Madonna, nel signorile quartiere del 15esimo arrondissement, alla Grotta Umida, nel pittoresco caos multietnico del decimo arrondissement.
È stato come mettere piede in un’altra città.
La zona precedente, a 15 minuti a piedi dalla Tour Eiffel, è una sfilata di bei palazzi haussmaniani e di vecchia borghesia cittadina. Tutto sempre tranquillo e ordinato, fino alla noia.
Adesso anche uscire dal metrò è un’avventura. In cima alle scale mobili si assembrano gruppi di africani che si sbracciano e gridano, per invitare le signore a farsi acconciare i capelli in uno dei mille parrucchieri afro di rue de Chateau d’Eau. I parrucchieri si alternano a bugigattoli di cinesi che incollano unghie finte. L’odore nauseante dei solventi e delle tinture si mescola agli effluvi dei panini preparati sul marciapiede da africane chiattone, in mezzo a spazzatura e a matasse di capelli che rotolano fin dentro la stazione del metrò.
Fino a una decina di anni, fa la zona era considerata piuttosto miserabile, una terra di emigrati emarginati. Oggi è diventata l'ennesimo “quartiere ex-fatiscente ora alla moda”. Complice della trasformazione è anche il successo immobiliare del Canal Saint-Martin, una striscia d'acqua che attraversa l'arrondissement da nord a sud, e in questo momento uno dei luoghi più ambiti e branché della capitale. In primavera è un fiorire di giovani stravaccati lungo le rive a prendere il sole, bere birra e suonare la chitarra. Un panorama alla Woostock, ma con tutta la gente vestita.
Il canale è navigabile ed è possibile fare anche una mini-crociera che parte dalla Villette e arriva a Bastille. Chi ha paura dell’acqua, può limitarsi a passeggiare da una sponda all’altra, valicando i numerosi ponti di ghisa e legno.
Dal punto di vista gastronomico, ero molto preoccupata di perdere le mie lussuose boulangeries del 15, dove scintillano pasticcini-gioiello e croccano bionde baguette, o di non trovare più l’alta qualità dei prodotti del mercato domenicale della Motte-Piquet-Grenelle, ma bisogna ammettere che anche il Decimo mi sta riempiendo di soddisfazioni gustative.
Fare la spesa in rue du faubourg Saint Denis è una scoperta continua di sapori ed odori inusuali. Si passa dai negozi di alimentari curdi o nordafricani, ai ristoranti pachistani o indiani. Famosi soprattutto quelli del Passage Brady, dove si trova anche un fornito negozio di cibo e spezie indiane.
Il quartiere, e in particolare la zona intorno al canale, nascondono moltissimi negozietti curiosi o di tendenza…. Ma questo richiede un altro post :-)
A presto per la seconda parte!
È stato come mettere piede in un’altra città.
La zona precedente, a 15 minuti a piedi dalla Tour Eiffel, è una sfilata di bei palazzi haussmaniani e di vecchia borghesia cittadina. Tutto sempre tranquillo e ordinato, fino alla noia.
Adesso anche uscire dal metrò è un’avventura. In cima alle scale mobili si assembrano gruppi di africani che si sbracciano e gridano, per invitare le signore a farsi acconciare i capelli in uno dei mille parrucchieri afro di rue de Chateau d’Eau. I parrucchieri si alternano a bugigattoli di cinesi che incollano unghie finte. L’odore nauseante dei solventi e delle tinture si mescola agli effluvi dei panini preparati sul marciapiede da africane chiattone, in mezzo a spazzatura e a matasse di capelli che rotolano fin dentro la stazione del metrò.
Fino a una decina di anni, fa la zona era considerata piuttosto miserabile, una terra di emigrati emarginati. Oggi è diventata l'ennesimo “quartiere ex-fatiscente ora alla moda”. Complice della trasformazione è anche il successo immobiliare del Canal Saint-Martin, una striscia d'acqua che attraversa l'arrondissement da nord a sud, e in questo momento uno dei luoghi più ambiti e branché della capitale. In primavera è un fiorire di giovani stravaccati lungo le rive a prendere il sole, bere birra e suonare la chitarra. Un panorama alla Woostock, ma con tutta la gente vestita.
Il canale è navigabile ed è possibile fare anche una mini-crociera che parte dalla Villette e arriva a Bastille. Chi ha paura dell’acqua, può limitarsi a passeggiare da una sponda all’altra, valicando i numerosi ponti di ghisa e legno.
Dal punto di vista gastronomico, ero molto preoccupata di perdere le mie lussuose boulangeries del 15, dove scintillano pasticcini-gioiello e croccano bionde baguette, o di non trovare più l’alta qualità dei prodotti del mercato domenicale della Motte-Piquet-Grenelle, ma bisogna ammettere che anche il Decimo mi sta riempiendo di soddisfazioni gustative.
Fare la spesa in rue du faubourg Saint Denis è una scoperta continua di sapori ed odori inusuali. Si passa dai negozi di alimentari curdi o nordafricani, ai ristoranti pachistani o indiani. Famosi soprattutto quelli del Passage Brady, dove si trova anche un fornito negozio di cibo e spezie indiane.
Il quartiere, e in particolare la zona intorno al canale, nascondono moltissimi negozietti curiosi o di tendenza…. Ma questo richiede un altro post :-)
A presto per la seconda parte!
Ecco una mappa per sapere dove sono il 15esimo e il decimo arrondissement :-)
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