sabato 26 gennaio 2008

Veolia chi?

Come mi ero promessa (vedi post precedente), sono andata a leggere l'articolo scritto dal mio amico sulle pagine di italieaparis.net, riguardo lo smaltimento degli ormai celebri rifiuti napoletani.
L’articolo, oltre a fornire ai gallici un quadro generale della situazione, fa notare che la multinazionale francese Veolia sarà probabilmente l’unica azienda in corsa per l’eliminazione della spazzatura.
Si rimanda poi ad un interessante articolo di Antimafia dal titolo "Zanotelli: Allarme Veolia, la multinazionale vuole gestire rifiuti e acqua a Napoli".

Ma chi è questa Veolia?

Faccio una breve ricerca su internet e scopro la più grande compagnia idrica del mondo, che fornisce l'acqua potabile a 108 milioni di persone e ricicla i rifiuti per 74 milioni, sparsi in 84 paesi diversi.
Gestiscono persino il 20% dell’Acquedotto de Ferrari Galliera, quello che alimenta i “brunzin” genovesi!
Sul sito del gruppo italiano spiegano:

Il nostro impegno:
Soddisfare, giorno per giorno, le esigenze essenziali delle popolazioni nel rispetto delle risorse naturali.
Il nostro mestiere:
Siamo l'unico gruppo mondiale la cui attività sia completamente dedicata ai servizi all'ambiente e che sia in grado di declinare tutta la gamma nelle sue quattro componenti: l’acqua, la pulizia, i servizi energetici e il trasporto.
La nostra ambizione:
rafforzare la nostra posizione di n°1 mondiale dei servizi all'ambiente presso municipalità e gruppi industriali, ovunque nel mondo, proponendo soluzioni che abbinino efficacia economica, eccellenza tecnica e considerazione della dimensione sociale.

Ma che bravi, sono commossa.

Molto interessanti le informazioni trovate su transnationale, un sito che fornisce il profilo di 12000 aziende di tutto il mondo, con relativo “ethical ratings”.
Da qui risulta che Veolia vanta attività in 7 paradisi fiscali, è stata denunciata per 9 atti di delinquenza finanziaria, 6 atti di corruzione diretta o di lobbying, 3 pratiche dubbie in campo marketing e pubblicità e 3 atti di inquinamento considerevole.

E io che bevevo l’acqua del rubinetto per non alimentare le multinazionali delle acque minerali!!!

martedì 22 gennaio 2008

Ultime notizie

Mastella-mozzarella, papa-day, città-spazzatura e governi che cadono come foglie d'autunno.
In questi giorni, le notizie che filtrano all'estero sull'Italia sono più sconfortanti che mai.

In compenso, oggi un ragazzo italiano che vive qui mi ha fatto una rivelazione interessante: i giornali francesi si dilettano a spargere litri d'inchiostro sulla faccenda spazzatura a Napoli, ma nessun quotidiano gallico dice che una società francese ha intenzione di buttarsi nel business dello smaltimento di questi rifiuti.
Il mio amico scriverà un articolo al riguardo nel suo sito http://www.italieaparis.net/ .
Sono curiosa di saperne di più...

sabato 19 gennaio 2008

Natura morta con gatto


Natura morta con gatto e macchina per caffè profondamente politically uncorrect.
Ma che m'importa! Con la fatica che m'è costata portarla dall'Italia.....


Nel viaggio di ritorno dalle vacanze natalizie mi sono attenuta il più possibile al modello "italiano all'estero": valigia piena di passata di pomodoro, pasta, riso e pesto.

Avevo anche un trancio di speck e un quarto di caciocavallo.

giovedì 17 gennaio 2008

Filosofia di vita

Godo dei piccoli piaceri della vita, perché non posso permettermi quelli grandiHo ripescato dal mio archivio fotografico un'immagine catturata l'anno scorso a Barcellona.

Ero seduta al tavolo di un bar. Accanto a me un giornale messo a disposizione dei clienti. Mi é caduto l'occhio su questa vignetta, che credo illustri bene il mio attuale stile di vita:

Godo dei piccoli piaceri della vita...
perché non posso permettermi quelli grandi.

martedì 8 gennaio 2008

la Périphérique (4)

Anno nuovo, progetto nuovo!
Ma dato che ho deciso di festeggiare il Capodanno Cinese, per ora l’obiettivo è finire il progetto cominciato il mese scorso: la caccia al peggio della Périphérique, la cintura che racchiude Parigi (vedi i 3 post precedenti).

Eccomi quindi alla terza e ultima tappa dell’esplorazione.

Parto da Porte de la Villette in direzione Porte de Clignancourt.
In questo tratto il paesaggio è periferia pura: un vialone infinito e tristissimo, dove si allineano capannoni industriali e qualche condominio anni ’70, già in rovina.
Non manca nemmeno la solita baracca sotto il ponte della ferrovia.
La concentrazione umana è pari a quella dello Stretto di Bering. Qui non abita nessuno!!!

Condomini solitari verso Porte de la Chapelle

Cavalcavia e baracca a Porte de la Chapelle



Arrivati a Porte de Clignancourt, il paesaggio cambia all’improvviso: rispuntano case, persone e negozi. L’umanità è modesta ma decorosa.
Poco dietro il rumoroso Boulevard Ney, mi inoltro in un impasse piuttosto fatiscente (Gli Impasse sono delle piccole strade chiuse nascoste per tutta Parigi, tranquille e quasi paesane, inusuali e sempre sorprendenti. L’esatto contrario dei Grand Boulevard haussamaniani). Da notare, nella foto, il sacchetto di teste d’aglio appeso accanto la finestra.

Impasse Alexandre Lecuyer

Proseguendo verso ovest aumenta a dismisura la concentrazione delle tipiche case popolari a corte parigine, costruite a inizio ‘900.
Concepite per ospitare la classe operaia, sono decisamente migliori dei palazzoni disumani del dopoguerra. In genere si tratta di più fabbricati attaccati e distribuiti a ferro di cavallo intorno ad un ampio cortile alberato, dove si aprono gli ingressi dei singoli immobili. L’esterno è ricoperto da piccoli mattoni beige e rossi, spesso disposti a formare piacevoli decorazioni.
Questo è il genere di costruzioni dove vivo attualmente!

Man mano che ci inoltriamo verso lo scicchissimo 17esimo Arrondissement, l’atmosfera e gli edifici cambiano di nuovo. I palazzi sono sempre più eleganti e i negozi sempre più scintillanti.
Per avere un esempio, basta dare un’occhiata a questa palazzina monofamiliare in Boulevard Berthier, un tempo abitata dal celeberrimo pittore orientalista Geroges Antoine Rochegrosse (ma cos’è un “pittore orientalista”?) e al panificio alsaziano posto proprio di fronte.
Qui salgo sull’autobus PC1, per tornare al punto di partenza del mio giro, Pont du Garigliano.


Edificio in Boulevard Berthier Boulangerie in Boulevard Berthier

Ormai non c’è più nulla da fotografare. Si passa lungo l’ancor più chic 16esimo Arrondissement, protetto per tutto il suo confine occidentale dal Bois de Boulogne.
Sotto i miei occhi sfilano abitazioni imponenti e prestigiose.
Da qui si può prendere il Tram T3 e ricominciare il giro da capo…