giovedì 19 luglio 2007

Sono i giapponesi che tengono in piedi la Tour Eifell

La cosa più divertente che si può fare dalla terrazza del Trocadero, di fronte alla Tour Eifell, è osservare i turisti che si fotografano a vicenda con la torre sullo sfondo.
I più creativi e scatenati sono i giovani giapponesi. Come invasati, trovano le pose più bizzarre e demenziali che mente umana possa concepire.
Ecco una carrellata di esempi:



domenica 15 luglio 2007

VIVE LA FRANCE!

Presa della Bastiglia 218 anni dopo: c’è un mare di gente ovunque.
Finalmente non solo i turisti a scatenarsi con le macchine fotografiche, ma anche i parigini.
Molti si riuniscono in grandi gruppi per fare pic-nic sui prati de Les Invalidese e dei giardini de le Tuilerie.
E’ una bella occasione per vedere la città animata fino a notte tarda e girare con tranquillità in tutte le strade.
La bandiera francese sotto l'Arc de Trionphe-Place Charles de Gaulle

14 luglio tamarro

I famosi fuochi d’artificio, invece, sono stati una delusione.
Ammetto che non ero sistemata nel posto giusto (la prossima volta mi metto sul Ponte d’Alma) e, benché sia arrivata un’ora e mezza prima, tutti i posti lungo i parapetti del Ponte e della Senna erano già occupati (c’è gente che si porta la sedia…). In più, all’ultimo minuto mi si è piazzata davanti una tipa massiccia con un testone enorme.
Premesso quindi che la visibilità non era ottimale, lo spettacolo è durato solo mezz’ora e non l’ho trovato così speciale. La gente intorno, invece, era entusiasta.
Sarà che noi italiani siamo abituati ad assistere ad ottimi spettacoli pirotecnici, ma dalla Ville de Paris mi sarei aspettata molto di più.
Non sono campanilista e non mi piace fare paragoni, ma in proporzione i fuochi che fanno a Recco il 6 settembre sono molto più grandiosi….
I miei amici parigini si sono giustificati dicendo che, da qualche anno, preferiscono farne sparsi contemporaneamente in più luoghi. Per di più, ne avevano fatto anche la sera prima. Così, spezzettando le risorse, alla fine si ha poco di tutto.

Gentile Amministrazione parigina,
i fuochi d’artificio sparati dalla terrazza del Trocadero in occasione del 14 luglio, sono da Voi celebrati come l’apice dei festeggiamenti in onore della principale Festa nazionale francese.
La gente aspetta immobile e con fatica per diverse ore, per trovare i posti migliori.
Migliaia di persone si accalcano nelle strade per ammirare lo spettacolo.
Al termine dell’evento, le suddette migliaia di persone si riversano nelle stazioni della metropolitana, sgomitando, sudando, schiacciandosi al limite del soffocamento, dando vita a scene tragiche tipo evacuazione pre-attacco nucleare.
Ora Vi domando, Gentile Amministrazione parigina, perché disperdete le energie in numerosi piccoli avvenimenti, con risultati inferiori alle Vostre sublimi possibilità, quando vi sono persone che hanno atteso pazienti per ore, oppure sono giunte apposta da ogni angolo del Pianeta, al solo scopo di poter assistere ad un evento davvero fuori dal comune?
Speranzosa di aver recato un suggerimento utile al miglioramento degli eventi futuri, ringrazio per la cortese attenzione e porgo distinti saluti.

La folla sul Ponte de l'Alma il 14 luglio

domenica 8 luglio 2007

Dal paesello al bordello

Ieri sono arrivata a Parigi.
La mattina ero ancora nel placido paesello vosgiano, a mangiare squisite mirabelle allo sciroppo.
Il pomeriggio, il TGV mi ha portato, in sole 2 ore e un quarto, nel mezzo del casino più assoluto. Ah, il progresso!
Dopo 20 giorni passati fra mucche e campi di grano, l'impatto con la città è stato sconvolgente.

Nonostante tutto, il mio proposito di trasferirmi qui rimane immutato...
à bien tôt!!!

Visione del mattino Visione del pomeriggio

domenica 1 luglio 2007

Sabato a Strasburgo

Altro giorno altro regalo! Questa volta la meta è Strasburgo.

Abbandoniamo la macchina vicino alla stazione, in un posto che speriamo non sia né abusivo né a pagamento, e ci dirigiamo verso il centro.
Prima tappa: la Petite France. Il quartiere è tranquillo, nonostante i numerosi turisti.
Le casette colorate e fiorite sembrano di gesso:

Strasbourg-Casette nella Petite France


Strasbourg-Facciata della Cattedrale


Ci fermiamo lungo la Grand Rue per ingozzarci di un ottimo couscous e poi ripartiamo verso la Cattedrale.

Proprio la sera prima, un amico mi aveva detto che il brutto della Cattedrale di Strasburgo è il fatto che non si riesce a vederla tutta intera, perché circondata dalle strade del centro antico. Ma tutte le cattedrali gotiche erano costruite in questo modo! Poi nell’800 è venuta la mania di sfoltire le case tutto intorno, per mettere in risalto il singolo monumento.
Invece noi possiamo gustarcela come era stata pensata in origine. Bisogna solo vincere la pigrizia, facendoci sorprendere dall’apparire improvviso del campanile e storcendo il collo per scoprire lo scorcio migliore.


Continuiamo a passeggiare per il centro, affollato e vivace. È il primo sabato dei saldi estivi e i negozi sono presi d’assalto.
Cerchiamo un po’ di pace nel The de Muses, un salon de thè nascosto in una strada appartata. C’è una scelta infinita di miscele da tutto il mondo e una musica rilassante di sottofondo. Insieme ad ogni tazza ci portano una clessidra: quando la sabbia della clessidra finisce, bisogna togliere le foglie dall’acqua. In questo modo si ottiene il tempo di infusione ottimale.


Strasbourg-Les The de Muses



Presi da furore podistico, ci incamminiamo verso il Parlamento Europeo. La strada è più lunga del previsto, e forse non valeva la pena di faticare tanto per vedere un cilindrone di vetro in mezzo al nulla… ma ormai siamo lì e ci deliziamo della bell’aria che viene dal laghetto.


Strasbourg-Parlamento Europeo


Ultima tappa: una creperie in una amena piazzetta del centro. Sono quasi le 10, e tutti i ragazzetti del posto sono in ghingheri per il sabato sera.

Dopo mangiato, capitiamo di nuovo di fronte la Cattedrale. C’è una folla di gente con lo sguardo fisso verso la facciata. Scopriamo che proprio questa sera sarà inaugurato uno spettacolo di luci e suoni, che illuminerà la facciata per tutte le notti d'estate.
Alle 22.30 in punto parte la musica e cominciano i giochi di luce. Ma dopo pochi minuti si ferma tutto! I tecnici riprovano altre due volte, ma non c'è verso di far funzionare il marchingegno.
Aspettiamo quasi mezz’ora, ma dato che ci attende un viaggio di due ore, alla fine rinunciamo e ci avviamo verso la macchina (ancora al suo posto, nonostante tutte le previsioni!). Bhà, tutto sommato vedere che anche in questi posti così perfetti ogni tanto non funziona qualcosa, mi conforta un po’.

Strasbourg-la Cattedrale di notte

giovedì 28 giugno 2007

Un salto a Nancy


Place Stanislas


Questa mattina ho potuto passare un paio d'ore nel centro di Nancy.
Senza esitazione, ho cominciato la visita dal luogo più famoso: Place Stanislas, la grande piazza monumentale voluta dal polacco Stanislas Leszczynski, genero di Luigi XV. Dal momento che il cognome è impronunciabile, gli abitanti di Nancy hanno saggiamente preferito nominare la piazza col solo nome di battesimo.
La particolarità del monumento sta nella cancellata dorata che circonda la piazza. La recinzione in ferro battuto è ornata ovunque da complesse decorazioni floreali, che scintillano vivaci appena esce un raggio di sole. A due dei quattro angoli, le statue di due grandi fontane si contorcono fra gli zampilli. Persino i lampioni sono avvolti da tralci dorati, mentre in cima svetta la corona reale.

Subito dopo mi sono incamminata attraverso la città vecchia. Forse non è stata una buona idea, perché le strade sono occupate principalmente da ristoranti e brasserie, a quell’ora chiusi, e l’effetto è stato un po’ desolante. Anche la cattedrale era chiusa! E per di più, in questo momento è interamente fasciata dalle impalcature dei restauri, quindi non potuto vederla né dentro né fuori.
La delusione è stata in parte compensata dalla vista della Torre della Commenda Saint-Jean du Vieil-Aître, un nome ridondante per una costruzione possente.

Avrei fatto meglio a dedicare più tempo alla parte ottocentesca della città, quella celebre per i numerosi edifici in stile Art nouveau. Purtroppo, appena arrivata nei bei viali pieni di gente e di bei negozi, sono dovuta tornare indietro!
Sarà per la prossima volta…

sabato 23 giugno 2007

Colmar - ordine e progresso

Oggi, finalmente, mi sono mossa dal paesello loreno per fare una gita a Colmar.

Il viaggio fino a Colmar è stato molto piacevole. Siamo risaliti fino al Passo di Stosswihr, che segna il confine fra Lorena e Alsazia, attraverso pascoli, campi e boschi da fiaba, fino a varcare il confine alsaziano. Qui lo stile delle case cambia radicalmente e diventa tedesco puro.
Abbiamo fatto una sosta veloce a Munster per vedere le cicogne appollaiate sui tetti e per assaggiare il formaggio locale. La gustosa toma ha subito trasformato la nostra macchina in una camera a gas.


Il centro storico di Colmar è un gioiellino ad uso e consumo dei turisti: grazioso, romantico e ordinato.
L’atmosfera è comunque affascinante, soprattutto nella zona detta la “Petite Venice” (appena c’è un canale con un ponte qualcuno grida alla Piccola Venezia).
Luoghi come questi sollevano nella mia mente latina, oltre al piacere e all’ammirazione, alcuni dubbi:
1) Come fanno a tenere tutto così pulito? E soprattutto, perché noi non ne siamo capaci?
2) Ma tutti ‘sti fiori alle finestre ce li mette l’ente del turismo?
3) Dove nascondono i barboni?

I turisti nordici in Italia devono sentirsi in un girone infernale, quando vagano per le nostre strade…

giovedì 21 giugno 2007

In esilio sui Vosgi

Martedì è iniziata la mia - per il momento rocambolesca - avventura francese.

La prima tappa è Epinal, un grazioso paesello della Lorena (la regione della famosa quiche), 70 km a sud di Nancy. Il paese è minuscolo e si visita tutto, fin sotto i tombini, in mezza giornata.
C'è una bella chiesa gotica, qualche strada caratteristica, la Mosella che scorre placida e linda, il mercato con i prodotti locali.
In poche parole: una noia mortale. Sono qui da nemmeno 48 ore e già comincio a pensare: "ma perchè ho deciso di autoesiliarmi?".
Volevo approfittare del luogo per fare un po' di pratica con la lingua, ma per il momento il mio livello è zero e non vado oltre "une baguette, s'il vous plaît".
Ma che importanza ha?! Intanto a luglio comincio il sospiratissimo corso di francese a Parigi! E invece no: proprio ieri la Mairie del 14esimo, che organizza il corso, ha risposto alla mia richiesta: respinta!!! Ma ho mandato il modulo 3 mesi fa! Non potevano dirmelo subito?
Come se non bastasse oggi è piovuto quasi tutto il tempo.
Sono questi i momenti in cui vorrei essere una drogata alcolista. Purtroppo sono una fanatica salutista astemia rompiballe e posso confortarmi solo con un debole e incredulo ottimismo.

Nonostante le premesse sconfortanti, è ancora presto per tirare le somme.
Salvo ripensamenti, ho ancora un mese di permanenza in terra francese. Riuscirò ad imparare la lingua e rivoluzionare la mia esistenza?