giovedì 10 maggio 2007

Gita al faro

Un po' a corto di spunti escursionistici, Elena ed io proseguiamo l'esplorazione del monte di Portofino.

Nonostante la rara antipatia della proprietaria dell'unico panificio e la pessima focaccia che ci propina, il pranzo vicino al faro è paradisiaco.

Molti gitanti che arrivano in battello a Portofino si limitano a scrutare, morbosi, i grandi yacht parcheggiati nel porticciolo. Al massimo risalgono fino alla chiesa di San Giorgio.
Ma alla vista del cartello che indica "Faro" vengono colti da inaudita pigrizia . E non sanno cosa si perdono!
Basta una mezz'oretta di cammino per raggiungere il capo del faro. Si avanza su e giù lungo una creuza tortuosa, sfiorando le mura di magnifiche ville invisibili, e infine si arriva in vista di una torre bianca ritagliata sullo sfondo blu scuro del mare. In questo tratto brevissimo la roccia è scoscesa da entrambi i lati e pare di volare fra i tronchi dei pini marittimi. Le radici dei grandi alberi si aprono come le reti dei pescatori e reggono tutta la montagna.

Dal faro del monte di Portofino

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