mercoledì 16 settembre 2009

e allora ignoriamoci

Qualche giorno fa mi é capitato sotto gli occhi un articolo di Le Monde sui film vincitori alla Mostra di Venezia.
Nel sottotitolo: "ignorata la selezione francese".
Trovo straordinario che immancabilmente, a commento della premiazione del Festival di Cannes, i giornali italiani annuncino: "ignorata la selezione italiana".
E allora continuiamo questa sterile competizione Francia-Italia! Ma insomma, non si tratta di calcio...

domenica 12 luglio 2009

Il matrimonio franco-italo-inglese

Finalmente, dopo mesi di assenza forzata, mi accingo a scrivere un nuovo post.
L’estate è arrivata da un paio di settimane, ma con la dovuta prudenza tipica della zona.
Meteo fisso da 20 giorni: soleggiato fortemente variabile.

Ieri, per esempio, i miei amici novelli sposi Paul e Floria hanno avuto fortuna, perché il tempo nuvoloso ha retto fino a sera, risparmiando la cerimonia.
Il loro è stato il mio primo matrimonio qua a Parigi. Hanno celebrato la funzione nella centralissima Saint Roch, in Rue Saint Honoré a due passi dal Louvre. Quando sono usciti dalla chiesa, hanno fatto la felicità dei numerosi turisti che non hanno perso l’occasione di fotografare un autentico matrimonio parigino. In realtà, la maggior parte degli invitati non era nemmeno francese…
Paul è un mio collega inglese e la sposa è francese, ma di genitori italiani.
Alta, quindi, la presenza britannica, con relativa boscaglia di cappelli ingombranti, piumaggi e abiti colori pastello. Nutrita anche la rappresentanza italica, identificabile dagli immancabili quanto inutili occhiali da sole.

Però la scelta del luogo per il banchetto è stata la più parigina possibile: su un battello che ci ha portato in mini-crociera sulla Senna. Bisogna ammettere che è davvero suggestivo lasciare l’attracco e pasteggiare copiosamente, ammirando i monumenti che si illuminano all’arrivo della notte.
Per non scontentare nessuno, i francesi con il loro foie gras, gli italiani con la pizza e gli inglesi con la loro deliziosa cucina rinomata in tutto il mondo, il menù era vietnamita.

W gli sposi!


lunedì 16 febbraio 2009

Ossigeno globalizzato

Il Consiglio Regionale dell'Ile de France ci fa trovare periodicamente nella cassetta delle lettere una rivista dedicata agli avvenimenti e le iniziative che animano l'operosa Regione.

Fra i progetti sbandierati con fierezza, troviamo la sovvenzione di una filiera per la produzione di combustibile verde in uno sconosciuto villaggio del Mali.
Un’azione lodevole, certamente, ma nutro qualche riserva sul principio che l’ha generata… I consiglieri regionali, infatti, sono stati mossi da una teoria di "compensazione", secondo la quale l’emissione di CO2 generata dai nostri inquinanti mezzi di locomozione, è riequilibrata da un'iniziativa ecologista in un luogo lontano del pianeta.
Poco importa se qui l’aria è mefitica e si soffoca sotto una cappa di smog, l'importante è mantenere una quantità adeguata di aria pulita nel mondo.
Del resto, e la matematica non è un'opinione, tutti sanno che cambiando l'ordine degli addendi il risultato non cambia.

Chissà se alla Regione sanno che anche la Provincia di Modena aveva avuto la stessa idea, lanciandosi nella tutela di un pezzo di foresta costaricana.
Ma la Procura contabile di Bologna ha contestato l'azione.
La vicenda è descritta in un articolo di La Repubblica:
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2009/01/29/il-pm-contesta-modena-la-foresta-anti-inquinamento.html

L’articolo racconta:
Gli avvocati dei funzionari della Provincia sostengono che «la tutela delle foreste, anche a livello internazionale, assicura la salvaguardia del clima terrestre, con conseguente beneficio di tutti gli abitanti della Terra compresi quelli della Provincia di Modena». Il procuratore replica invece che «la comunità modenese avrebbe pagato quel beneficio mantenendo un livello più elevato di emissioni inquinanti, una minore conservazione del patrimonio ambientale locale». Un danno «specifico» contro «un generico beneficio mondiale», ottenuto con una procedura «nemmeno conforme al protocollo di Kyoto».

Ecco... come al solito quando una cosa la fanno i francesi è la più illuminata del mondo, mentre noi non ne azzecchiamo una!

lunedì 24 novembre 2008

Spaniliano

Come è noto, gli stranieri hanno seri problemi a distinguere fra la lingua italiana e la lingua spagnola. In genere considerano una delle due una specie di dialetto derivato dall’altra, con scarsissime differenze sostanziali.

Una volta sulla metropolitana è salito un gruppo di signore spagnole, nemmeno più tanto giovani, che facevano più casino di 6 classi di 13enni in gita scolastica. Ridevano sguaiate e si agitavano per il solo gusto tutto latino di fare un po’ di baccano.
Una donna seduta accanto a me ha sospirato volgendo gli occhi al cielo: “ah, les italiens…”. Mi sono sentita in obbligo di precisare che le signore erano spagnole, e che lo avevo capito NON perché parlo spagnolo… Quando ho dichiarato la mia nazionalità, la donna ha avuto un attimo d'imbarazzo e io, colta da compassione per la sua ignoranza, non me la sono sentita di infierire come si sarebbe meritata.

Proprio in questi giorni, sempre nella metropolitana, è comparsa l’enorme pubblicità di un fumetto satirico su Sarkozy e la sua chiacchierata consorte. Titolo: “Carla et Carlito. Ou la vie de Château”. L’evidente tentativo di ribattezzare Nicolas con un nome italianizzante, per metterlo in stretta relazione con la moglie, nome che invece è spagnolo, mi fa sospirare e volgere gli occhi al cielo….

lunedì 3 novembre 2008

Départements et territoires d'outremer italiani

Stasera, finalmente, dopo aver chiamato a destra e a manca i telefoni fissi di mezzo mondo, ho avuto l’accortezza di controllare quali chiamate internazionali sono comprese nel mio abbonamento.
Infatti, qui in Francia tutti gli operatori offrono abbonamenti a 30 euro, comprensivi di adsl illimitato, TV satellitare e telefonate ai numero fissi di svariati paesi.
Scopro così di poter chiamare in “Italie (y compris Sardaigne et Sicile)”.
Ma pensano che la Sardegna e la Sicilia siano come i loro territori oltremare (DOM-TOM), ovvero delle ex-colonie con amministrazione speciale?
Bhà… Forse fra i loro consulenti c’è qualche leghista…

venerdì 12 settembre 2008

Un Papa a Parigi

Ma insomma, basta!
Come raccontato nel post precedente, ultimamente sono circondata da simboli e richiami al cattolicesimo. E adesso ci si mette anche il Papa in persona! Proprio questa mattina, infatti, il Ratzy è sbarcato a Parigi per la sua prima visita in Francia. E subito la stampa e l’opinione pubblica si è scatenata contro Sarkozy, perché pare che il presidente abbia la tendenza a dare troppo peso ai credenti cristiani, in evidente contraddizione con i principi di laicità su cui si basa la Repubblica francese.
Proprio ora in TV, il presidente si sta accalorando a rassicurare che questi principi non sono in pericolo. E ci mancherebbe! Metterli in discussione equivarrebbe a un suicidio politico. La gente scenderebbe in piazza coi forconi, come ai bei tempi di Luigi XVI.

Parole chiave e argomenti trattati: génétique, bioéthique, tolérance, dignité humaine, multiplié de la France avec racine chrétienne, fanatisme.
Ma in modo particolare, il presidente ha ribadito il suo concetto di una “laïcité positive”, una laicità che rispetta e dialoga con la religione e non la esclude.
Benedetto XVI, invece, ha concluso il suo discorso con un bel Liberté, Egalité, Fraternité.
Intanto questo pomeriggio si prepara a Parigi una manifestazione in difesa della laïcité tout court...

domenica 7 settembre 2008

Una casa della Madonna... di Fatima

Ma questo non era il paese più laico e anticlericale del mondo?
Da quando sono qua, mi capita di incontrare delle manifestazioni di fervore religioso che in Italia ce le sogniamo. O che comunque non mi sarei mai aspettata da queste parti…

Prima fra tutte una lunga processione incontrata a maggio dalle parti di Saint Germain, dove una nutrita folla marciava al canto di “Sacro Cuore di Gesù proteggi la Francia”.
E poi l’emozionante partecipazione alla messa di Saint Gervais, una chiesa proprio dietro il Municipio di Parigi, dove sono entrata per caso una volta durante una passeggiata. Il gran numero di monache prostrate lunghe lunghe sul pavimento e la gente inginocchiata da tutte le parti mi fecero pensare che si trattasse di una cerimonia particolare. E invece era una messa qualunque.

Ma questo è niente in confronto alla cappella della Medaglia Miracolosa!
Proprio accanto alla Grande Epicerie de Paris, la più grande e lussuosa rosticceria parigina, si nasconde uno dei luoghi più sacri della città. La chiesa venne costruita su indicazione della Madonna stessa, apparsa a una monaca del vicino convento. La suora, alla quale non doveva mancare un certo fiuto commerciale, fece coniare una medaglia sul modello dell’immagine che le era apparsa. Da allora i fedeli credono che portare questa medaglia serva ad esaudire qualsiasi preghiera.
Le medaglie sono vendute a pacchi nel negozietto accanto.
Chi vuole saperne di più, può documentarsi al sito ufficiale:
http://www.chapellenotredamedelamedaillemiraculeuse.com/IT/A.asp

Tutto questo l’ho scoperto grazie al mio nuovo padrone di casa, un tizio esattamente l’opposto della mia ex amatissima padrona di casa (e questo non depone a suo favore…). Il tipo, infatti, è un iper-cattolico fanatico, che in confronto Santa Teresa d'Avila era induista.
Oltre ad avermi lasciato una casa lercia in modo disgustoso e un bel po’ di elettrodomestici mezzi rotti, mi ha fatto omaggio di:
1) due taniche da 5 litri di acqua di Lourdes,
2) un’immagine di Padre Pio nello sgabuzzino,
3) un crocifisso appeso sul tavolo da pranzo (mi ha chiesto espressamente di lasciarlo attaccato da qualche parte e, per rispettare il suo desiderio, l’ho trasferito dietro la porta della cucina)
4) delle piastrelle in bagno con la Madonna di Fatima,
5) la riproduzione di un’icona russa rappresentante la Resurrezione di Cristo.

E questo è niente in confronto a quello che c’era quando la occupava lui! Immagini sacre ovunque!!!
Ma non potevo trovare qualcuno normale?