lunedì 24 novembre 2008

Spaniliano

Come è noto, gli stranieri hanno seri problemi a distinguere fra la lingua italiana e la lingua spagnola. In genere considerano una delle due una specie di dialetto derivato dall’altra, con scarsissime differenze sostanziali.

Una volta sulla metropolitana è salito un gruppo di signore spagnole, nemmeno più tanto giovani, che facevano più casino di 6 classi di 13enni in gita scolastica. Ridevano sguaiate e si agitavano per il solo gusto tutto latino di fare un po’ di baccano.
Una donna seduta accanto a me ha sospirato volgendo gli occhi al cielo: “ah, les italiens…”. Mi sono sentita in obbligo di precisare che le signore erano spagnole, e che lo avevo capito NON perché parlo spagnolo… Quando ho dichiarato la mia nazionalità, la donna ha avuto un attimo d'imbarazzo e io, colta da compassione per la sua ignoranza, non me la sono sentita di infierire come si sarebbe meritata.

Proprio in questi giorni, sempre nella metropolitana, è comparsa l’enorme pubblicità di un fumetto satirico su Sarkozy e la sua chiacchierata consorte. Titolo: “Carla et Carlito. Ou la vie de Château”. L’evidente tentativo di ribattezzare Nicolas con un nome italianizzante, per metterlo in stretta relazione con la moglie, nome che invece è spagnolo, mi fa sospirare e volgere gli occhi al cielo….

lunedì 3 novembre 2008

Départements et territoires d'outremer italiani

Stasera, finalmente, dopo aver chiamato a destra e a manca i telefoni fissi di mezzo mondo, ho avuto l’accortezza di controllare quali chiamate internazionali sono comprese nel mio abbonamento.
Infatti, qui in Francia tutti gli operatori offrono abbonamenti a 30 euro, comprensivi di adsl illimitato, TV satellitare e telefonate ai numero fissi di svariati paesi.
Scopro così di poter chiamare in “Italie (y compris Sardaigne et Sicile)”.
Ma pensano che la Sardegna e la Sicilia siano come i loro territori oltremare (DOM-TOM), ovvero delle ex-colonie con amministrazione speciale?
Bhà… Forse fra i loro consulenti c’è qualche leghista…

venerdì 12 settembre 2008

Un Papa a Parigi

Ma insomma, basta!
Come raccontato nel post precedente, ultimamente sono circondata da simboli e richiami al cattolicesimo. E adesso ci si mette anche il Papa in persona! Proprio questa mattina, infatti, il Ratzy è sbarcato a Parigi per la sua prima visita in Francia. E subito la stampa e l’opinione pubblica si è scatenata contro Sarkozy, perché pare che il presidente abbia la tendenza a dare troppo peso ai credenti cristiani, in evidente contraddizione con i principi di laicità su cui si basa la Repubblica francese.
Proprio ora in TV, il presidente si sta accalorando a rassicurare che questi principi non sono in pericolo. E ci mancherebbe! Metterli in discussione equivarrebbe a un suicidio politico. La gente scenderebbe in piazza coi forconi, come ai bei tempi di Luigi XVI.

Parole chiave e argomenti trattati: génétique, bioéthique, tolérance, dignité humaine, multiplié de la France avec racine chrétienne, fanatisme.
Ma in modo particolare, il presidente ha ribadito il suo concetto di una “laïcité positive”, una laicità che rispetta e dialoga con la religione e non la esclude.
Benedetto XVI, invece, ha concluso il suo discorso con un bel Liberté, Egalité, Fraternité.
Intanto questo pomeriggio si prepara a Parigi una manifestazione in difesa della laïcité tout court...

domenica 7 settembre 2008

Una casa della Madonna... di Fatima

Ma questo non era il paese più laico e anticlericale del mondo?
Da quando sono qua, mi capita di incontrare delle manifestazioni di fervore religioso che in Italia ce le sogniamo. O che comunque non mi sarei mai aspettata da queste parti…

Prima fra tutte una lunga processione incontrata a maggio dalle parti di Saint Germain, dove una nutrita folla marciava al canto di “Sacro Cuore di Gesù proteggi la Francia”.
E poi l’emozionante partecipazione alla messa di Saint Gervais, una chiesa proprio dietro il Municipio di Parigi, dove sono entrata per caso una volta durante una passeggiata. Il gran numero di monache prostrate lunghe lunghe sul pavimento e la gente inginocchiata da tutte le parti mi fecero pensare che si trattasse di una cerimonia particolare. E invece era una messa qualunque.

Ma questo è niente in confronto alla cappella della Medaglia Miracolosa!
Proprio accanto alla Grande Epicerie de Paris, la più grande e lussuosa rosticceria parigina, si nasconde uno dei luoghi più sacri della città. La chiesa venne costruita su indicazione della Madonna stessa, apparsa a una monaca del vicino convento. La suora, alla quale non doveva mancare un certo fiuto commerciale, fece coniare una medaglia sul modello dell’immagine che le era apparsa. Da allora i fedeli credono che portare questa medaglia serva ad esaudire qualsiasi preghiera.
Le medaglie sono vendute a pacchi nel negozietto accanto.
Chi vuole saperne di più, può documentarsi al sito ufficiale:
http://www.chapellenotredamedelamedaillemiraculeuse.com/IT/A.asp

Tutto questo l’ho scoperto grazie al mio nuovo padrone di casa, un tizio esattamente l’opposto della mia ex amatissima padrona di casa (e questo non depone a suo favore…). Il tipo, infatti, è un iper-cattolico fanatico, che in confronto Santa Teresa d'Avila era induista.
Oltre ad avermi lasciato una casa lercia in modo disgustoso e un bel po’ di elettrodomestici mezzi rotti, mi ha fatto omaggio di:
1) due taniche da 5 litri di acqua di Lourdes,
2) un’immagine di Padre Pio nello sgabuzzino,
3) un crocifisso appeso sul tavolo da pranzo (mi ha chiesto espressamente di lasciarlo attaccato da qualche parte e, per rispettare il suo desiderio, l’ho trasferito dietro la porta della cucina)
4) delle piastrelle in bagno con la Madonna di Fatima,
5) la riproduzione di un’icona russa rappresentante la Resurrezione di Cristo.

E questo è niente in confronto a quello che c’era quando la occupava lui! Immagini sacre ovunque!!!
Ma non potevo trovare qualcuno normale?

mercoledì 3 settembre 2008

La temibile rentrée

Eccoci finalmente a settembre.
Ricominciano le scuole e quasi tutti sono tornati dalle ferie. Si rinnova l’iscrizione in palestra o al corso di inglese e magari si prova una lezione di pilates.
Questo banale momento dell’anno è vissuto dai francesi come l’arrivo dell’Apocalisse.
Esiste persino un nome preciso: la rentrée, un fenomeno sociale che, a giudicare dai titoloni delle pubblicità, sembra suscitare il panico e la disperazione nella popolazione.
Credo, però, che tale psicosi collettiva sia alimentata dai produttori di beni di consumo, per indurci a spendere di più.
Per superare il trauma della rentrée, infatti, bisogna comprare un nuovo computer, dei nuovi vestiti, delle nuove cartelle, dei nuovi cosmetici, iscriversi a un corso di acquagym o di pittura steineriana. E cosi via all’infinito.

Bhà… in effetti avverto una terribile angoscia all’idea di non aver ancora ripreso i corsi di yoga e di tango…
Il vero stress della rentrée non è la rentrée, ma trovare i modi per superarla!

venerdì 15 agosto 2008

Giorno dell'Ascensione

Metà agosto. Un mese in genere vacanziero, che passa veloce e dove non succede mai granché, in attesa del rientro di settembre.
Quest'anno, invece, mi sta portando grandi novità: un altro lavoro oltre a quello che avevo già, un trasloco in una appartamentino tutto mio, ma, soprattutto, tappa fondamentale della mia pariginizzazione, l'abbonamento al velib' (ovvero: il sistema che permette di prendere in affitto delle biciclette pubbliche).
Bisogna dire che le biciclette non sono molto maneggevoli. In più, essendo cosa pubblica, nemmeno tutto il buon senso civico francese vince la tentazione di maltrattarle e non è sempre facile trovarne una in buono stato. Eppure, il sistema velib' è diventato di moda ed è stato subito adottato con entusiasmo dai parigini.
Il vantaggio principale è poter scorrazzare in lungo e in largo senza preoccuparsi dei furti e di dove parcheggiare. E poi la città è costellata di punti dove prelevarle e rilasciarle.
Viva il velib’!

:-)

lunedì 21 luglio 2008

Si fa quel che si può....

Sono appena tornata da un week end nel Bel Paese: spiaggia, sole e mare.
Per fortuna, non rischio di sentire la mancanza dell'ambiente vacanziero: per il settimo annoconsecutivo, proprio oggi si apre Paris-Plage!
Certo, per chi sa cos'è una spiaggia vera, queste 7 tonnellate di sabbia costantemente igenizzata, spalmata su circa 3 km di lungofiume, sono un triste surrogato. Ma a volte bisogna accontentarsi!

In compenso, questa sera alle 18.30 si inaugurerà la spiaggia con un concerto gratuito. In tema con la presidenza della Francia all'Unione Europea, nientepopodimenoche la 9° Sinfonia di Beethoven.
Seguirà un pic-nic gigante, con paniere offerto a tutti i partecipanti.
Ovviamente andrò a curiosare!


PARTE SECONDA
Eccomi di ritorno dalla missione Paris-Plage. Ma questa spiaggia non è poi così male!
C’è tutto quello che fa estate: palme, gelati, sdraio, lettini, sabbia, docce, calcetto, giocatori di bocce, poliziotti in rollerblade. Manca solo un piccolo particolare insignificante: il mare. Ma la folla numerosissima non sembra soffrire troppo questa mancanza e fa di tutto per spassarsela.
La sera, inutile dirlo, l’area era piastrellata di coperte per gli immancabili pic-nic.

ParisPlage ParisPlage

ParisPlage

ParisPlage

Il concerto davanti l’Hotel de Ville ha risentito non poco della pessima acustica e del fatto che questo mese hanno installato un giardino effimero nella piazza, rendendo davvero difficoltoso distribuirsi davanti il palco. Però la Nona di Beethoven è sempre la Nona e merita in ogni caso.
Bilancio della missione: più che positivo.