Paris vs London
Fra qualche giorno andrò a Londra a trovare la mia carissima amica Francesca. Così ho deciso di prendere una guida turistica sulla capitale britannica.
Ho scelto una guida Routard, perchè ho già utilizzato la versione italiana per altri viaggi e mi sono sempre trovata molto bene.
Al contrario, la versione francese (quindi originale, dal momento che è qui che nascono le Routard) della guida di Londra mi ha un po’ deluso.
Mi ha irritato soprattutto il fatto che, in linea con le abitudini galliche, appena possibile i luoghi e i monumenti londinesi vengono rapportati alla cosa più simile parigina.
Ma i francesi hanno davvero bisogno di un confronto con i luoghi nazionali per comprendere come sono fatti quelli stranieri?
Pare di si:
Soho: un peu l’équivalent de Pigalle à Paris.
Covent Garden fait vraiment penser aux Halles (qui, almeno, hanno la decenza di ammettere che Covent Garden è nettamente migliore di Les Halles).
La Royal Academy of Arts possède une école d’art renommée, qui fut créée sur le modèle de l’école française des Beaux-Arts.
Non mancano qua e là osservazioni e allusioni ironiche, che rivelano fra le righe un certo complesso di inferiorità e non poca avversione dei francesi verso gli inglesi. E' evidente, soprattutto, il senso di rivalsa che la capitale francese prova nei confronti di quella inglese.
La chicca è l'introduzione storica al Victorian and Albert Museum:
En 1851, l'Exposition universelle organisée à Hyde Park mettait en concurrence les technologies et le savoir-faire des pays du monde entier. Les Anglais purent constater amérement que l'esthétique des produits manifacturés britannique avait fait les frais de la production industrielle, alors que dans ce domanie les Francais s'en tiraient bien mieux.
Nel 1851, l'Esposizione universale organizzata a Hyde Park mise in concorrenza le tecnologie e le competenze dei paesi del mondo intero. Gli inglesi poterono constatare amaramente che l'estetica dei prodotti manifatturieri britannici aveva fatto le spese della produzione industriale, mentre i francesi in questo campo se la cavavano molto meglio.
E fu per questo che il principe Albert decise di costruire un museo dedicato alle Arti decorative…
Il mese scorso The Economist ha pubblicato un articolo “London and Paris - The rivals”, che mette a confronto le due capitali: http://www.economist.com/world/europe/displaystory.cfm?story_id=10849106
I dati evidenziano la staticità economica e urbanistica della Ville Lumiére, contro il dinamismo di Londra. A Londra vivono circa 200.000 francesi, contro i 22.000 inglesi di Parigi. La divisione in 20 arrondissements di Parigi risale al 1860 e mantiene la superficie della città anacronisticamente minuscola. Al contrario, nel 1965 il comune di Londra si è esteso alla Great London, un agglomerato urbano circa 10 volte la superficie del comune di Parigi.
Mi stupisce persino che i londinesi si possano sentire in competizione con Parigi!
Un pezzo dell’articolo ricorda, infatti, che “officials at London's City Hall bristle at the idea that the two cities can be compared. 'We don't think of ourselves as in competition with Paris,' sniffs John Ross, Mr Livingstone's economic adviser. 'We've won that contest. We measure ourselves against New York.'”
Ho scelto una guida Routard, perchè ho già utilizzato la versione italiana per altri viaggi e mi sono sempre trovata molto bene.
Al contrario, la versione francese (quindi originale, dal momento che è qui che nascono le Routard) della guida di Londra mi ha un po’ deluso.
Mi ha irritato soprattutto il fatto che, in linea con le abitudini galliche, appena possibile i luoghi e i monumenti londinesi vengono rapportati alla cosa più simile parigina.
Ma i francesi hanno davvero bisogno di un confronto con i luoghi nazionali per comprendere come sono fatti quelli stranieri?
Pare di si:
Soho: un peu l’équivalent de Pigalle à Paris.
Covent Garden fait vraiment penser aux Halles (qui, almeno, hanno la decenza di ammettere che Covent Garden è nettamente migliore di Les Halles).
La Royal Academy of Arts possède une école d’art renommée, qui fut créée sur le modèle de l’école française des Beaux-Arts.
Non mancano qua e là osservazioni e allusioni ironiche, che rivelano fra le righe un certo complesso di inferiorità e non poca avversione dei francesi verso gli inglesi. E' evidente, soprattutto, il senso di rivalsa che la capitale francese prova nei confronti di quella inglese.
La chicca è l'introduzione storica al Victorian and Albert Museum:
En 1851, l'Exposition universelle organisée à Hyde Park mettait en concurrence les technologies et le savoir-faire des pays du monde entier. Les Anglais purent constater amérement que l'esthétique des produits manifacturés britannique avait fait les frais de la production industrielle, alors que dans ce domanie les Francais s'en tiraient bien mieux.
Nel 1851, l'Esposizione universale organizzata a Hyde Park mise in concorrenza le tecnologie e le competenze dei paesi del mondo intero. Gli inglesi poterono constatare amaramente che l'estetica dei prodotti manifatturieri britannici aveva fatto le spese della produzione industriale, mentre i francesi in questo campo se la cavavano molto meglio.
E fu per questo che il principe Albert decise di costruire un museo dedicato alle Arti decorative…
Il mese scorso The Economist ha pubblicato un articolo “London and Paris - The rivals”, che mette a confronto le due capitali: http://www.economist.com/world/europe/displaystory.cfm?story_id=10849106
I dati evidenziano la staticità economica e urbanistica della Ville Lumiére, contro il dinamismo di Londra. A Londra vivono circa 200.000 francesi, contro i 22.000 inglesi di Parigi. La divisione in 20 arrondissements di Parigi risale al 1860 e mantiene la superficie della città anacronisticamente minuscola. Al contrario, nel 1965 il comune di Londra si è esteso alla Great London, un agglomerato urbano circa 10 volte la superficie del comune di Parigi.
Mi stupisce persino che i londinesi si possano sentire in competizione con Parigi!
Un pezzo dell’articolo ricorda, infatti, che “officials at London's City Hall bristle at the idea that the two cities can be compared. 'We don't think of ourselves as in competition with Paris,' sniffs John Ross, Mr Livingstone's economic adviser. 'We've won that contest. We measure ourselves against New York.'”